“Per realizzare la riforma della PA targata PNRR voglio ascoltare i territori”. L’intervento del ministro Zangrillo alla XI Conferenza IFEL

27 gennaio 2023

“Il PNRR è un treno che passa una volta sola e la nostra PA, con gli Enti locali impegnati in prima linea, deve cogliere quest’opportunità di risorse irripetibile, puntando su reclutamento, semplificazione amministrativa, digitalizzazione e formazione”.

Così il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, nell'intervento video a chiusura della XI Conferenza IFEL “Scenari per i Comuni Italiani. La finanza locale tra opportunità d’innovazione e fragilità da superare”, che si è tenuta a Roma dal 24 al 26 gennaio 2023.

Tre giorni per riflettere con il gotha delle istituzioni sul prossimo futuro dei Comuni, tra sfide da vincere ed ostacoli da superare e per fare il punto sullo stato della finanza locale, indagando le prospettive e gli strumenti legislativi, finanziari e amministrativi più adeguati a garantire la crescita delle nostre comunità.

“Non voglio essere ricordato come il ministro che ha fatto l’ennesima riforma della PA standosene chiuso nel suo palazzo. Ho ereditato un valido piano di attuazione del PNRR dal mio predecessore e sento la responsabilità di metterlo a terra sfruttando il miliardo di euro destinato alla PA italiana. Per far ciò non posso prescindere dall’ascolto dei territori e delle difficoltà che incontrano ogni giorno”, ha proseguito Zangrillo.

A tal proposito, il ministro ha ricordato l’avvio del road show “Facciamo semplice l’Italia”: “Abbiamo diviso le 600 procedure complesse da semplificare entro il 2026 per materia, abbiamo coinvolto i ministeri e abbiamo iniziato a girare per l’Italia per ascoltare dalla viva voce degli attori territoriali cosa va migliorato, perché possiamo vincere questa sfida solo facendo squadra e con il massimo dell’inclusione”.

Sul fronte del reclutamento delle risorse umane necessarie ad assistere i territori nell’attuazione dei progetti targati PNRR, Zangrillo ha spiegato: “Stiamo cercando di rinnovare i contratti dei 1.000 esperti già assunti e abbiamo dotato i Comuni delle risorse per implementare le figure altamente qualificate dei segretari comunali”.

“Per quanto riguarda l’asset strategico della formazione - ha detto il ministro - siamo al lavoro per adeguare il capitale umano della PA alla digitalizzazione e per fornirgli gli strumenti operativi necessari a facilitare l’assistenza a cittadini ed imprese”.

Ed ha concluso: “Il PNRR è un piano complesso da attuare in un contesto difficile di transizione digitale della macchina pubblica e, per raggiungere questo traguardo, dobbiamo puntare sulla giusta disponibilità di capitale umano, non solo in termini di competenza, ma anche di merito e di motivazione. Finora l’impiego pubblico è sempre sembrato quasi un ripiego, mentre, standoci dentro, mi rendo conto ogni giorno di più di come sia importante da parte mia anche risvegliare l’interesse e la passione per il lavoro pubblico”.

Dalla conferenza è emerso come siano ancora molte le criticità da risolvere per rendere gli Enti locali competitivi sul fronte della messa a terra dei progetti del PNRR, di cui ricevono le maggiori assegnazioni: da un contesto normativo sempre in evoluzione (si pensi al continuo rimaneggiamento del codice dei contratti pubblici) ad una serie di riforme incompiute (decentramento amministrativo e federalismo differenziato), fino ad arrivare alla mancata messa in rete delle competenze e delle banche dati. Eppure, la richiesta di innovazione fatta ai Comuni ha bisogno di essere alimentata da risorse stabili e da regole certe, di essere sostenuta da una strategia basata su strutture amministrative più robuste e da un quadro finanziario solido se si vuole, davvero, onorare l’impegno pluriennale sul fronte degli investimenti targati PNRR.

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