Con un mese di anticipo rispetto agli obiettivi definiti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sono stati aggiudicati 3,4 miliardi di euro rientranti nel bando “Italia a 1 Giga”, la misura che mira a fornire connettività a 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload nelle aree a fallimento di mercato grigie e nere NGA, per un totale di 8,5 milioni di unità immobiliari, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica.
La gara fa parte della Strategia nazionale per la Banda Ultra Larga, che racchiude anche quelle per connettere le isole minori, le scuole e le strutture sanitarie e per promuovere lo sviluppo delle reti 5G.
Il bando partiva da una base d’asta di circa 3,6 miliardi di euro per le 14 aree geografiche aggiudicate (cosiddetti lotti). La gara ha consentito di ottenere un risparmio di oltre 220 milioni di euro per lo Stato, assegnando in totale circa 3,4 miliardi di euro. Di questi, circa 1,8 miliardi sono stati assegnati ad Open fiber, che si è aggiudicata 8 lotti, e circa 1,6 miliardi a Tim, vincitrice dei restanti 6 lotti. I fondi pubblici andranno a finanziare fino al 70% degli investimenti che dovranno essere realizzati entro il 30 giugno 2026. I vincitori della gara completeranno gli investimenti con propri fondi, stimati in circa 1,5 miliardi di euro.
Gli aggiudicatari dovranno garantire a tutti gli operatori di mercato l’accesso all’ingrosso alle infrastrutture finanziate, sulla base di quanto stabilito dalle linee guida dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom). Gli esiti della gara sono disponibili sul sito di Infratel Italia.