PA digitale 2026

31 marzo 2022

Accesso, Buona amministrazione, Capitale umano: è questo il nuovo alfabeto che caratterizza la riforma della Pubblica amministrazione sostenuta dal PNRR, propedeutico alla lettera D, la Digitalizzazione.

In questo senso, tra i molteplici interventi che il Governo sta assumendo per favorire una piena transizione digitale delle Pubbliche amministrazioni italiane, ha fatto da poco il suo debutto il portale PA digitale 2026, la piattaforma del Dipartimento per la Trasformazione Digitale che consente a 22.353 amministrazioni di richiedere i fondi del PNRR dedicati alla transizione digitale, rendicontare l’avanzamento dei progetti e ricevere supporto.

Nel corso del mese di aprile, infatti, saranno pubblicati i primi avvisi del PNRR dedicati alla digitalizzazione della Pa: dalla migrazione al cloud a modelli collaudati per l’implementazione di servizi pubblici digitali, passando per il consolidamento dell’identità digitale (Spid/Cie), fino al sistema di pagamento pagoPA e dell’app IO.

In particolare, dal 4 aprile saranno disponibili quattro progetti dedicati ai Comuni:

  • 1 miliardo per implementare un programma di supporto e incentivo per migrare sistemi, dati e applicazioni delle pubbliche amministrazioni locali verso servizi cloud qualificati.
  • 613 milioni per migliorare l'esperienza dei servizi pubblici digitali definendo e promuovendo l’adozione di modelli collaudati e riutilizzabili per la creazione di siti internet e l’erogazione di servizi pubblici digitali.
  • 750 milioni per accelerare l'adozione di pagoPA, la piattaforma digitale per i pagamenti verso le Pubbliche Amministrazioni, e dell’app IO quale principale punto di contatto tra Enti e cittadini per la fruizione dei servizi pubblici digitali.
  • 285 milioni per favorire l'adozione dell’identità digitale (Sistema Pubblico di Identità Digitale, SPID e Carta d'Identità Elettronica, CIE) e dell'Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR).

Grazie a PA digitale 2026 le amministrazioni, attraverso un’area riservata, potranno compilare un modulo online e richiedere i finanziamenti dedicati alle misure.

Non solo. Dall’estate del 2022 le PA potranno avviare i primi progetti con il supporto di un team dedicato, formato da 280 esperti, e un sistema di rendicontazione online che semplificherà le procedure amministrative.

Le modalità per accedere alle risorse stanziate sono due: una soluzione standard, prevista per le misure con una platea ampia di beneficiari (oltre 1.000 PA) e la presentazione di progetti, dedicata alle misure con una platea ristretta di beneficiari (fino a 1.000 PA).

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