Il Ministro delle imprese e del made in Italy (del MIMIT), Adolfo Urso, nei giorni scorsi ha firmato il decreto per l’istituzione di un nuovo bando che punta a supportare, attraverso l’uso di tecnologie all’avanguardia, quella competitività delle PMI del Mezzogiorno che si traduce prima di tutto in crescita sostenibile e risparmio energetico.
Nel mirino della misura, incentivare le piccole e medie imprese di 7 regioni del Sud Italia (Basilicata, Molise, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna) con un nuovo bando che stanzierà 400 milioni di euro dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”, noto come PN RIC 2021-2027.
L’agevolazione è mista, e consiste in un contributo a fondo perduto e un finanziamento agevolato che arriveranno a coprire fino al 75% delle spese ritenute ammissibili.
Nello specifico, i progetti non potranno prevedere spese inferiori a 750mila euro o superiori ai 5 milioni di euro e gli interventi dovranno essere realizzati nelle regioni del Sud.
L’obiettivo, infatti, è sostenere e incentivare investimenti imprenditoriali in tecnologie innovative, fortemente legate ai processi di transizione ecologica e digitale che sono alla base dell’attrattività delle attività del Mezzogiorno, perfettamente in linea con la Transizione 4.0 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Missione 1, Componente 2 “Digitalizzazione e competitività del sistema produttivo”, investimento 1 “transizione 4.0”, con una dotazione finanziaria 13miliardi e 381 milioni a cui si aggiungono circa 5 miliardi del Fondo complementare).
Per l’accesso agli incentivi si dovrà dimostrare l’utilizzo di “tecnologie abilitanti”, come ad esempio cloud e realtà virtuali, finalizzati all’ampliamento della capacità produttiva, a diversificare la produzione, realizzare nuovi prodotti oppure a modificare i processi produttivi attuali e ad attivare nuove unità produttive.
In fase di valutazione della finanziabilità sono previsti dei punteggi premiali per le proposte che puntano su soluzioni legate all’economia circolare o che, comunque, si prefiggono un efficientamento energetico con un risparmio pari almeno al 5%. Una premialità analoga andrà ai progetti delle aziende aderenti al “sistema di gestione ambientale o di efficienza energetica” o che siano in possesso di una certificazione ambientale di prodotto, nel pieno rispetto del target di “adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici “, come previsto dall’art. 9 del Regolamento UE dedicato agli investimenti sostenibili numero 852 del 18 giugno 2020 del Parlamento e del Consiglio europeo.