Da nord a sud sono 12 le realtà volontarie - tra Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Calabria e Sardegna - impegnate a testare il sistema nato per digitalizzare gli atti e metterli in rete con l’obiettivo di snellire i processi amministrativi, tagliare i tempi di risposta e fornire servizi “smart” al cittadino direttamente sulla piattaforma dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR).
Semaforo verde alla fase di sperimentazione “sul campo” per chiudere il cerchio di un altro processo chiave che a breve semplificherà la vita dei cittadini, in linea con le prescrizioni del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Il progetto vede il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri in qualità di soggetto attuatore, è finanziato con i fondi del PNRR e viene realizzato in attuazione del decreto del 18 ottobre 2022 del Ministro dell’interno, di concerto con il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale e con il Ministro per la Pubblica Amministrazione, che disciplina la completa informatizzazione dei registri dello stato civile tenuti dai Comuni (certificati di nascita, matrimonio, unione civile, cittadinanza e morte) centralizzando gli atti in un unico archivio nazionale gestito dal Viminale.
L’introduzione dello stato civile digitale metterà a disposizione dei dipendenti pubblici, che ancora continuano a redigere e registrare nel sistema comunale tutti gli atti relativi, un sistema centrale unico abolendo le trascrizioni e i passaggi tra comuni diversi, con la generazione automatica della maggior parte delle annotazioni.
Agire direttamente in piattaforma snellirà il lavoro degli operatori traducendosi in interoperabilità, connessione ed efficienza, mentre l’allineamento in tempo reale della situazione anagrafica di ogni utente col suo stato civile, renderà l’aggiornamento e la disponibilità dei nuovi documenti un’operazione semplice e veloce, a portata di click, effettuabile direttamente sul portale ANPR.
Gli ufficiali di stato civile dei 12 comuni che partecipano alla sperimentazione accedono al nuovo sistema in due modi diversi per testarne la funzionalità: tramite un’applicazione web, utilizzabile da un browser, o attraverso i circuiti di gestione integrata del comune, in cooperazione applicativa col sistema centrale.
Bologna, Imola, Medicina, Rosignano Marittimo, San Lazzaro di Savena e Sestu stanno sperimentando la app, mentre Bagnacavallo e Firenze (con software house Data Management), Grottaferrata (con Deda group) Lissone (con PA digitale) Serravalle Sesia (con Siscom) e Tropea (con Kibernetes) testano la cooperazione applicativa.
Entrambe le modalità condividono lo stesso obiettivo: mettere a punto i miglioramenti necessari per lo sviluppo di un sistema interattivo sempre più efficiente e vicino alle esigenze e alle richieste dei cittadini, per un passaggio “virtuoso” dal modello chiuso analogico a quello “total” digitale, “one touch” e capace di fornire servizi e risposte in tempo reale.