Più competenze per essere al passo con i tempi

04 maggio 2023

Si inserisce nel processo di rinnovamento della Pubblica Amministrazione, in linea con gli obiettivi del PNRR, la Direttiva sulla formazione del Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, firmata in occasione del lancio del nuovo portale della formazione Syllabus.

La nuova strada intrapresa dalla Funzione pubblica, si inserisce nel più ampio progetto per cui fare formazione non significa solo dotare i dipendenti delle conoscenze e degli strumenti informatici adeguati ma significa, innanzitutto, garantire un processo di aggiornamento continuo, capace di mettere il personale nelle condizioni di affrontare al meglio le complesse sfide dell’innovazione, in modo che la macchina amministrativa possa continuare a guidare il Paese verso la crescita e lo sviluppo.

A tal fine, la Direttiva fornisce, in particolare, “indicazioni metodologiche e operative per la pianificazione, la gestione e la valutazione delle attività formative”, considerate uno dei principali strumenti per migliorare la qualità dei servizi a cittadini e imprese, e affidate ai dirigenti, per i quali rappresentano un obiettivo di performance.

Tra gli obiettivi in primis le competenze digitali: la Direttiva prevede che entro il 30 giugno 2023 le amministrazioni che non lo hanno ancora fatto aderiscano a Syllabus e che, entro sei mesi dall’iscrizione, forniscano attività di formazione digitale ad almeno il 30% del personale, e poi al 55% entro il 2024 e ad almeno il 75% entro il 2025. Le altre materie su cui viene chiesto ai dipendenti di formarsi sono la transizione ecologica e amministrativa, secondo un’offerta formativa erogata dal Dipartimento della funzione pubblica anche avvalendosi della Sna e di Formez Pa. Secondo la Direttiva, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni dovranno garantire a ciascun dipendente almeno 24 ore di formazione all’anno, arrivando quindi a circa tre giornate lavorative su base annua da dedicare all’accrescimento delle competenze.

Innovativo anche l’approccio, in base al quale per il dipendente la formazione è al tempo stesso un diritto e un dovere, da considerare a tutti gli effetti come un’attività lavorativa che impatta sulla carriera, e per le amministrazioni un investimento, e non un costo. La partecipazione ai corsi entra a far parte della valutazione individuale e conta ai fini delle progressioni professionali all’interno della stessa area e tra le aree o qualifiche diverse.

“Si tratta – ha affermato il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo – di una vera e propria rivoluzione culturale che conferma l’intenzione del Governo di investire sul capitale umano della Pubblica Amministrazione, facendola diventare più attrattiva agli occhi dei giovani talenti perché fornisce loro chiare prospettive di crescita professionale. Una novità importante nel bel mezzo della stagione di assunzioni che stiamo vivendo, circa 350mila previste per il biennio 2022-2023 tra turn over e nuovi ingressi”.

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