Dal MASE, VIVA la sostenibilità del vino italiano

11 marzo 2023

Da Nord a Sud salgono così a 152 le aziende agricole che credono nel modello produttivo di viticoltura sostenibile e, grazie all’unione in 14 cantine sociali e consorzi, questo significa una scelta precisa da parte di 10mila 482 realtà.

In due mesi, la Direzione Generale per l’economia circolare del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (MASE) ha già siglato 18 accordi volontari di adesione al programma VIVA, con 4 rinnovi di “nomi” di fama mondiale e 14 nuovi ingressi.      

Dal 2011, VIVA è l’unico standard pubblico italiano per la misurazione e il miglioramento della sostenibilità vitivinicola. I fatti parlano di 49mila 836 ettari di aziende certificate, quasi 324 milioni di litri di vino, per un totale di quasi 4 milioni e mezzo di bottiglie, più di 350 professionisti formati ad hoc e 4 programmi regionali che utilizzano gli indicatori VIVA per misurare la sostenibilità delle aziende (SOSTAIN Sicilia, VITA-VITicoltura Armoniosa in Piemonte, PROiNOS in Veneto, VITICOLTURA SOSTENIBILE in Friuli-Venezia Giulia).

Fa ancora centro, quindi, la logica di filiera capace di coinvolgere a vario titolo gli stakeholder del comparto vitivinicolo, dagli enti di verifica alle aziende e agli operatori di settore, passando per consulenti, sommelier e accademici, fino a studenti che leggono il loro futuro in un acino d’uva. Senza contare che, attraverso i corsi di formazione VIVA “per operatori in sostenibilità”, il MASE contribuisce anche alla diffusione di professionalità comprese sotto il cappello dei cosiddetti lavori verdi.

Il programma si avvale della collaborazione scientifica dell'Osservatorio europeo per l’agricoltura sostenibile dell'Università Cattolica del Sacro Cuore e nasce con l’obiettivo di creare un modello produttivo che valorizzi al massimo il territorio nel rispetto dell’ambiente, tutelando la qualità dei vini italiani per cogliere nuove opportunità sul mercato internazionale.

VIVA, infatti, misura le prestazioni di sostenibilità di aziende e prodotti attraverso il calcolo dei quattro indicatori più rappresentativi, in linea con i principali standard e norme ambientali internazionali e comunitarie: aria (impronta climatica), acqua (impronta idrica), territorio (sostenibilità sociale ed economica) e vigneto (gestione agronomica).

I disciplinari tecnici, coi software di calcolo per la loro analisi, rappresentano gli strumenti per la misurazione pratica della sostenibilità. Garantendo la standardizzazione del processo, forniscono il riferimento teorico-pratico a chi vuole quantificare l’impatto della propria produzione per intraprendere il percorso di certificazione e pianificare le strategie di riduzione e le azioni di miglioramento, assumendosi l’impegno di attuarle.

Alla fine, un ente terzo indipendente accreditato certificherà i risultati così, grazie all’etichetta VIVA rilasciata dal ministero, inquadrando il QR code (etichetta virtuale), il consumatore potrà disporre di informazioni ufficiali, chiare, per un acquisto più consapevole.

Per aderire a VIVA ogni azienda interessata dovrà richiedere al MASE la firma dell’accordo volontario con la descrizione del percorso di sostenibilità che l’azienda intraprenderà.

scroll