1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e AFAM (compresi 850mila docenti) e 77.255 appartenenti ai settori Università (con esclusione dei docenti) ed enti di ricerca.
È questa la platea destinataria dell’ipotesi di accordo firmato da Aran e da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative sui principali aspetti del trattamento economico del personale del comparto Istruzione e ricerca - triennio 2019-2021.
Nell’ipotesi è previsto un incremento del trattamento tabellare per tutti i dipendenti del comparto, nonché un incremento delle indennità fisse e ricorrenti. L’incremento medio lordo mensile per 13 mensilità per tutto il comparto è pari a 98 euro.
Per quanto riguarda il personale docente, gli incrementi medi lordi ammontano a 101 euro mese, pari a un incremento percentuale superiore al 4,2%.
Il Contratto consentirà la corresponsione di arretrati per 2.362,49 euro medi per tutto il personale della scuola (per i docenti l’ammontare è di 2.450 euro medi).
Gli arretrati e i benefici saranno erogati entro fine anno, come da impegno del Governo. Il negoziato preseguirà con riguardo al trattamento giuridico ed agli ulteriori aspetti del trattamento economico.
“L’accordo, molto atteso, ci permette di guardare con fiducia a una nuova stagione di confronto con i sindacati, nell’ottica di una collaborazione leale e trasparente in grado di guardare all’esclusivo interesse nazionale – ha sottolineato il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo. Ringrazio le organizzazioni di categoria e il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, per avere concluso una trattativa che porterà un aumento medio di circa cento euro negli stipendi di 1,2 milioni di lavoratrici e di lavoratori della scuola, settore che reputo fondamentale per la crescita del Paese”.
“La firma di oggi è un traguardo fondamentale per la parte economica del contratto, che permetterà il prosieguo delle trattative sulla parte normativa e sugli ordinamenti professionali dei vari settori che compongono il comparto. A questo primo accordo faranno seguito oltre al contratto per la parte normativa, le integrazioni per la parte economica previste dall’accordo politico firmato ieri con l’impegno del ministro per l’Istruzione e Merito, Giuseppe Valditara, a reperire le risorse aggiuntive in legge di Bilancio per il 2023. Ringrazio tutti i sindacati per il positivo e proficuo apporto per la chiusura del Contratto”, ha sottolineato il presidente Aran, Antonio Naddeo, dopo la firma del Ccnl 2019-2021.