La rivoluzione del lavoro pubblico, sostenuta anche grazie agli investimenti del PNRR, raggiunge un ulteriore obiettivo. È stato infatti firmato oggi all’Aran il nuovo contratto per il comparto funzioni centrali, riferito al triennio 2019-2021 e contenente novità importanti quali il nuovo ordinamento professionale con la quarta area per le elevate professionalità, la valorizzazione della formazione e del merito, la regolazione dello smart working.
La firma arriva all’esito di un percorso iniziato già nel 2021, precisamente il 10 marzo, con il Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale siglato con i sindacati a Palazzo Chigi, il quale, oltre a individuare il lavoro, l’organizzazione e la tecnologia come obiettivi per il rinnovamento delle Pubbliche amministrazioni, già riconosceva la necessità di avviare una nuova stagione di relazioni sindacali, fondata sul confronto con le organizzazioni portare a compimento i rinnovi contrattuali del triennio 2019-2021.
Ecco gli elementi di maggiore rilievo:
In materia di trattamento economico, il contratto riconosce - a decorrere dall’1/1/2021 – a ciascun dipendente un incremento stipendiale pari a circa 105 euro medi per 13 mensilità, includendo le ulteriori risorse che sono state da ultimo stanziate nella Legge di bilancio per il 2022. Queste ultime sono indirizzate precipuamente al finanziamento del nuovo ordinamento professionale ed al superamento dei limiti di incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo così un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona. Il contratto collettivo così firmato riconosce anche arretrati contrattuali medi, per il periodo 2019-2021, pari a circa 1.800 euro lordo IVC per dipendente.
“Un traguardo importante che mi rende orgoglioso, innanzitutto per il suo alto valore simbolico: riconosce al capitale umano pubblico la centralità che gli spetta e che ha largamente dimostrato durante i mesi più drammatici della pandemia, garantendo la tenuta dei servizi e della comunità”. Queste le parole del ministro per la Pa, Renato Brunetta, che ha aggiunto: “Gli aumenti e gli arretrati in arrivo rappresentano una boccata d’ossigeno per i lavoratori, in un momento caratterizzato da un generalizzato aumento dei prezzi. La rivoluzione del lavoro pubblico è in corso”.
La stessa soddisfazione ha espresso il Presidente di Aran, Antonio Naddeo: “Un contratto con molte novità (ordinamento professionale, quarta area professionale, lavoro agile) che sarà molto importante per permettere alle amministrazioni un rinnovamento organizzativo. La condivisione con i sindacati è stata unanime, tant’è che hanno firmato tutte le organizzazioni sindacali. Ora speriamo di chiudere a breve i contratti della sanità e delle funzioni locali”.