In Italia la produzione alimentare costituisce una dei fattori più importanti di consumo diretto di energia: i costi energetici totali, infatti, rappresentano oltre il 20% dei costi variabili per le aziende agricole, il che fa posizionare il Paese al terzo posto nella classifica europea, dopo Francia e Germania. 

Con l’obiettivo di ridurre i costi energetici delle aziende, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevede, nell’ambito della Missione 2 denominata “Rivoluzione verde e Transizione Ecologica”, investimenti per l’ammodernamento e l’utilizzo di tetti di edifici ad uso produttivo per la produzione di energia rinnovabile.

In particolare, per realizzare l’Investimento 2.2. della Componente 1, il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali ha firmato il decreto che fornisce le direttive necessarie all'avvio della misura "Parco Agrisolare", a cui sono dedicati 1,5 miliardi di euro, di cui il 40% riservato al finanziamento di progetti da realizzare nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.  

Diversificando le fonti energetiche delle aziende agricole, zootecniche e agroindustriali la misura mira a sostenere la realizzazione di impianti fotovoltaici sui tetti degli edifici produttivi tramite l'erogazione di un contributo che potrà coprire anche i costi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture, con la rimozione dell'eternit e dell'amianto sui tetti (ove presente) e/o migliorando coibentazione e areazione, anche al fine di contribuire al benessere degli animali.

Il decreto firmato sarà ora inviato alla Commissione europea per la notifica per poi procedere con il bando e la conseguente presentazione delle candidature con i relativi progetti.

Il risultato finale impostato dal Mipaaf prevede la realizzazione di installazioni di pannelli fotovoltaici per una potenza complessiva pari a 375.000 kW.