La roadmap del Ministero della Transizione Ecologica per il 2022, che mette al centro della strategia l’idrogeno, prevede circa 35 miliardi di investimenti suddivisi in una serie di bandi.
- primo trimestre 2022: un bando da 1,9 miliardi per il bio metano;
- secondo trimestre: un bando da 30 milioni per la cultura e la consapevolezza su temi e sfide ambientali, un bando da 680 milioni per la promozione di impianti innovativi, 0,16 miliardi per ricerca e sviluppo e 450 milioni per aree dove si studiano applicazioni specifiche dell'idrogeno, le c.d. Hydrogen Valley. Due miliardi, infine, saranno dedicati all'utilizzo dell'idrogeno nei settori “hard to abate”, 360 milioni per la rinaturificazione del Po già partito;
- quarto trimestre: 4 miliardi per il rafforzamento “smart grid e resilienza climatica delle reti". E infine l'iniziativa “porti verdi”, un'operazione da 0,27 miliardi e "i sistemi di teleriscaldamento”.
Nell’anno successivo, il 2023, il Mite lavorerà alla produzione industriale di idrogeno nelle aree industriali dismesse, investendo 500 milioni, e allo sviluppo delle infrastrutture di ricarica elettrica, che arriveranno a 20mila, facendo crescere il numero di pari passo con la domanda.
- Terzo trimestre 2023: isole green, per recuperare nei settori turistico e ambientale.
- quarto trimestre 2023: 1,28 miliardi destinati a misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrologico. Su questo sta lavorando anche il Tavolo Stato Regioni e ci sono già una quindicina di proposte. Nell'ultimo trimestre 2023, inoltre, bandi per 600 milioni per il riuso dei fanghi, per 1,1 miliardi per impianti utility scale, sviluppo dell'agrovoltaico verticale e sviluppo infrastrutture della ricarica elettrica.
Infine un capitolo per energy community e autoconsumo con 2,2 miliardi. "Per le piccole città sta diventando una soluzione intelligente, con ricadute tecnologiche e impatto sociale enorme non solo in Italia”, ha concluso il ministro Cingolani.