Promosso con il supporto dell’Unione Europea attraverso lo strumento di sostegno tecnico TSI, dall’acronimo inglese technical support instrument, prima della pausa estiva, si è tenuto a Roma il secondo incontro collegiale - dopo quello di Caserta del 2023 - per il progetto “Connettere le amministrazioni attraverso le competenze” che entra così nella sua fase finale, quella più operativa.
Nella cornice di Palazzo Vidoni, i principali attori nazionali in ambito formativo, Formez e SNA, si sono riuniti con i partner progettuali dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), gli esperti della Direzione Generale per il Sostegno alle Riforme Strutturali (DG Reform) della Commissione europea e quelli della Comunità di pratica dei responsabili delle risorse umane e della formazione.
“Sono particolarmente lieto che, fra gli sviluppi operativi del progetto TSI vi sia la predisposizione di una strategia, di un piano d’azione e di una metodologia comuni per misurare l’impatto delle attività di formazione sul rafforzamento della capacità amministrativa,” ha chiarito all’apertura dei lavori il Ministro per la pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo. “E sono ancora più lieto di constatare - ha sottolineato - che la Commissione Europea abbia inserito questo progetto nel Piano di attuazione del ComPAct che oggi, per tutti gli Stati Membri, rappresenta sempre di più la ‘bussola strategica’ per la modernizzazione della PA”.
“Filo conduttore degli interventi - come ha ricordato il consigliere diplomatico del ministro Zangrillo, Francesco Leone - la volontà comune di condividere una strategia ‘multilivello’ sulla formazione tra amministrazioni centrali, regionali e locali, anche oltre l’orizzonte temporale del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.
Finanziato dalla Commissione europea, con il supporto operativo dell’OCSE, il TSI offre, infatti, delle competenze specializzate ad hoc per supportare le amministrazioni pubbliche a ogni livello, non solo delle autorità nazionali, ma anche regionali e locali, per la messa a terra di politiche e riforme.
Solo pochi giorni dopo, in merito al primo trimestre 2024, il report dell’OCSE - l’Organizzazione internazionale con sede a Parigi - che segue a quello di maggio, ha sottolineato che l’Italia ha registrato il maggior aumento di reddito familiare “reale” pro capite (con un + 3,4%) rispetto al resto delle economie dei Paesi del G7 (Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), raggiungendo il risultato in merito “all’aumento delle retribuzioni dei dipendenti e dei trasferimenti sociali in natura”.
Nei primi otto mesi di quest’anno sono stati rinnovati 11 contratti tra servizi, turismo e terziario, che hanno interessato circa 6 milioni di lavoratori in settori chiave per la cosiddetta “economia estiva”, che raggiunge il picco col maggior numero di presenze turistiche dell’alta stagione. Inoltre, circa un terzo della manovra di bilancio - per un ammontare complessivo di 8 miliardi di euro - comprende gli aumenti salariali proprio dei dipendenti pubblici, saliti al 5,8% rispetto al 4,07% della tornata precedente e al 3,48% per il triennio 2016-18.